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Conferenza di Carmine Catenacci

La poesia di Ipponatte e il simposio “indecente”

16 novembre
Roma, Fondazione Camillo Caetani, ore 17:30

Locandina

Ipponatte è uno degli autori più indecifrabili della letteratura greca. I suoi versi presentano un mondo abietto e sconcio, di cui il poeta non disdegna di dichiararsi parte. Il genere giambico è, chiaramente, il terreno sul quale questa produzione fiorisce. Tuttavia, in relazione alla poesia della Grecia tardo-arcaica, un tale auto-compiacimento nella trivialità colpisce e chiede di essere spiegato. Due sono i termini estremi dell’interpretazione: da un lato, la lettura in chiave autobiografica (“il poeta dei bassifondi”); dall’altro, l’ipotesi di un io fittizio (stock character) da collocare in contesti rituali pre-drammatici. Tra questi estremi critici sono possibili altre vie. L’opera di Ipponatte presenta la ripresa parodica (in chiave biografica?) di temi e motivi della poesia simposiale di matrice aristocratica. Una ripresa tanto scabrosa e deformante quanto consapevole e ricercata, non meno aristocratica dei propri modelli, da collegare a simposi trasgressivi e “indecenti”, di cui la ceramografia coeva offre preziosi riscontri.

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