«Ut pictura philosophia»: fortuna settecentesca della Tabula Cebetis

Stefano Benedetti

A partire da una menzione dell’arcade Vincenzo Santini, che nel 1708 se ne serviva a introdurre una sua orazione capitolina in lode delle belle arti, il contributo ripercorre il Fortleben settecentesco della Tabula Cebetis, dialoghetto apocrifo della tarda filosofia stoico-cinica, che nel quadro del rinascente ellenismo conosce una notorietà legata alla tradizione dell’allegorismo morale e favorita dalla singolare costruzione in ekphrasis. Si illustrano così gli specifici contesti culturali in cui la simpatia di filosofi e pensatori verso una picta philosophia utile «pour évelleirl’esprit» (dal Leibniz ad Antonio Conti, dal Vico ad Appiano Buonafede), veniva ad affiancarsi al gusto di eruditi e letterati – quasi tutti di appartenenza arcadica– per cimenti di traduzioni variamente “rielaborate”, spesso in forma versificata, dell’antico testo (da Cornelio Pepoli a Gasparo Gozzi, da Giuseppe Maria Pagnini ai minori Pietro Guadagnoli e Onofrio Gargiulli).

Parole chiave: Tabula Cebetis; Cebete Tebano; Allegoria; Ekphrasis; Traduzioni; Settecento; Leibniz; Vico; Antonio Conti.

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«Ut pictura philosophia»: the Eighteenth-Century Reception of the Tabula Cebetis

Starting with the Arcadian Vincenzo Santini, who mentioned the Tabula Cebetis to introduce his speech in praise of the fine arts delivered on the Capitoline (1708), the article traces the 18th-century Fortleben of this Tabula. It is a short apocryphal Greek dialogue of late Stoic-Cynic philosophy which, within the framework of the Hellenistic revival, encountered a popularity linked to the tradition of moral allegory and favoured by its striking formulation as an ekphrasis. The specific cultural contexts in which philosophers and thinkers make reference to the Tabula as a “depicted philosophy” capable of “activating the imagination” are illustrated (referring to citations from Leibniz, Vico, Antonio Conti, and Appiano Buonafede). After this the author makes a survey of the 18th-century Cebes’ Italian translations, variously reworked and often versified by scholars and intellectuals (in most cases associated with the Arcadian Academy), such as Cornelio Pepoli, Giuseppe M. Pagnini, Gasparo Gozzi, Pietro Guadagnoli and Onofrio Gargiulli.

Keywords: Tabula Cebetis; Cebes of Thebes; Allegory; Ekphrasis; Translation; 18th century; Leibniz; Vico; Antonio Conti.