Testimonianza di un interprete di testi letterari
Emerico Giachery
L’autore ripercorre con affetto e gratitudine alcune tappe fondamentali del proprio cammino di studioso, evocando una stagione intensa e ricca della cultura letteraria: quella dei decenni che seguirono lo slancio della ripresa postbellica. Il contatto, iniziato negli anni del liceo, con il dominante pensiero di Croce gli fornì preziosi anticorpi contro sopraggiungenti determinismi. L’incontro con Schiaffini, studioso molto attratto dai problemi della lingua letteraria, lo avvicinò alla critica stilistica, in auge nell’Europa di quegli anni. Ha poi tratto vitale nutrimento da una luminosa schiera di maestri italiani ed europei, da Fubini a Contini, da Curtius ad Auerbach. Nuovi orizzonti gli sono stati inoltre dischiusi dalla multiforme e affascinante Nouvelle critique d’Oltralpe. Preferisce definirsi interprete anziché critico, non per suggerire un’inattendibile giustapposizione tra i due termini, ma soltanto per segnalare che non si è dedicato alla critica militante.
Parole chiave: XX secolo; Letteratura; Interpretazione; Critica; Stilistica
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The Evidence of an Interpreter of Literary Texts
The author retraces with affection and gratitude some of the crucial stages of his academic career, evoking the rich and intense season of literary culture in the decades following in the wake of the post-war revival. His contact with the dominant thought of Croce began in his secondary school years and equipped him with precious antibodies against intervening determinisms. His meeting with Schiaffini, an academic who was greatly attracted by the problems of the literary language, fostered his interest in the stylistic criticism which was extremely fashionable in Europe at that time. He then also drew vital nourishment from a brilliant array of Italian and European masters, including Fubini, Contini, Curtius and Auerbach. The fascinating and multiform Nouvelle critique from beyond the Alps also opened up new horizons to him. He preferred to define himself as an interpreter rather than a critic, not to suggest an untenable juxtaposition of the two terms, but only to underscore the fact that he had not devoted himself to militant criticism.
Keywords: 20th century; Literature; Interpretation; Criticism; Stylistics.