Ricordo di Francesco Bruni

3 luglio 2025

Il 24 giugno 2025 si è spento a Napoli Francesco Bruni, in Arcadia nel 2006 con il nome pastorale di Stenelo Peruntino. Bruni era professore emerito all’Università Ca’ Foscari di Venezia, accademico della Crusca e dei Lincei, socio di prestigiose istituzioni culturali italiane e internazionali ed era stato condirettore di riviste quali il «Giornale storico della letteratura italiana» e «Lingua e stile». La nostra Accademia e gli studi di storia della lingua e di letteratura italiana piangono uno studioso di altissima levatura e di grande sensibilità scientifica e umana.

Nato a Perugia nel 1943, Bruni aveva studiato a Napoli con Salvatore Battaglia, di cui fu assistente; aveva poi insegnato nelle università di Bari, Napoli «Federico II», Verona e infine a Venezia, dove ha concluso la sua carriera accademica. Il suo itinerario di ricerca ha toccato con fine competenza tutta la storia linguistica e letteraria d’Italia dal Medioevo alla contemporaneità. Bruni ha offerto alla comunità scientifica letture che smontavano luoghi comuni e suggerivano punti di vista diversi dalle correnti dominanti, per esempio esortando a una “filologia pensante”, o a riesaminare stereotipi come il rapporto tra centro e periferie dell’Italia pre- e postunitaria. Fondamentali i contributi sul ruolo dell’italiano fuori d’Italia e sulla nozione di semicolto. Esemplari le ricerche sul lessico politico e intellettuale, dalla semantica della sottigliezza medievale fino all’idea di patria e nazione, passando per l’opera di Guicciardini.

È stato autore di alcune grandi sintesi (Boccaccio. L’invenzione della letteratura mezzana; La città divisa. Le parti e il bene comune da Dante a Guicciardini; Italia. Vita e avventure di un’idea; Idee d’Italia. Da Napoleone al Quarantotto) e di varie raccolte di saggi (Testi e chierici del medioevo; Poesia e narrativa dell’Ottocento. Sette studi e infine Tra popolo e patrizi. L’italiano nel presente e nella storia, curata da allieve e allievi). Sempre attento alla didattica della lingua, a lui si devono l’avvio di corsi di scrittura nell’università con l’appoggio di due manuali specifici.

Con sguardo acuto, capace di cogliere aspetti nascosti e tuttavia rilevanti delle dinamiche linguistiche e culturali, Bruni univa una dottrina profonda a una non comune capacità di ascolto, anche dell’opinione di studiose e studiosi più giovani, con cui sapeva intrecciare un dialogo aperto che si concretava in sollecitazioni brillanti. Dalla sua capacità di promuovere la ricerca sono derivate opere collettive quali i due volumi dell’Italiano nelle regioni e la collana di dieci monografie di Storia della lingua italiana per il Mulino.

All’Arcadia aveva dedicato costante e garbata attenzione, soprattutto negli anni del custodiato di Rosanna Pettinelli (Dalisia Emeresia), cui lo legavano amicizia e interessi per la civiltà italiana ed europea dell’Umanesimo e del Rinascimento.

Custode, Procustode e Savio collegio si uniscono ad accademiche e accademici in un commosso ricordo.

Riccardo Gualdo

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